CHI SIAMO
I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL CORPO DI SAN LAZZARO
Sono 4 i principi ispiratori che guidano le attività e le azioni della Lazarus Union ed i propri componenti. I seguenti valori sono la garanzia di obiettivi chiari, volti verso il prossimo ed i più bisognosi, con senso costante di humanitas.
CREIAMO NUOVE PROSPETTIVE INSIEME
«Si sbaglierebbe se si cercasse di definire l'idea di tolleranza alla luce esclusiva della ragione: anzi, essa è [...] sostanziata di elementi desunti dall'esperienza, secondo un connotato tipico del pensiero scientifico occidentale moderno che non si appaga di definizioni teoriche ma ne esige la verifica di «laboratorio». E il «laboratorio» nel quale andò maturando [...] fu [quello] dei campi di battaglia e delle stragi, della barbarie, della desolazione del «secolo di ferro» aperto con la Riforma luterana e conclusosi con le paci del 1648-59, alla fine della guerra dei Trent'anni. Fu non tanto dalla comoda e serena prospettiva delle biblioteche in cui lavoravano e discutevano i dotti, ma dalla carne e dal sangue di un'Europa dilaniata ed esausta che scaturì con prepotenza l'ideale della tolleranza” (Franco Cardini) Tolleranza nell'antichità era un termine poco usato, nel '700 illuminista il principio di tolleranza troverà una conclusiva definizione nel Traité sur la tolérance (1763) di Voltaire e la sua pratica attuazione nella Costituzione degli Stati Uniti d'America (1791) a cui seguiranno la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino il 26 agosto (1789), il Protocollo finale del Congresso di Vienna (1815); con il primo riferimento anche alla difesa delle minoranze etniche), il Trattato di Berlino del 1878, i Quattordici punti di Thomas Woodrow Wilson (1918), il Patto della Società delle Nazioni (1920), lo Statuto delle Nazioni Unite (1945), Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (1948), Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo (1981), Carta di Algeri: Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli (1976) ed altre solenni dichiarazioni. Il CSLI sostiene condivide i principi di eguaglianza e parità di diritti, non discrimina in base al genere, alla cultura, alla religione, ecc. cercando sempre soluzioni mediate, sostenendo il reciproco rispetto e valorizzazione.
Al Mahatma Gandhi è attribuita la considerazione che la ricerca della verità, senza l'umiltà, è condannata a degenerare in una tremenda caricatura di se stessa. Anche il taoismo considera l'umiltà come una grande virtù. La tradizione Cristiana ha esaltato l'umiltà: "E tutti rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili.” (1 Pietro 5:5-6) come antitesi alla superbia.
Il CSLI ha sempre cercato di non enfatizzare le proprie attività, di non considerarsi “superiore” ad altre associazioni od organizzazioni, è quindi sempre aperto a collaborazioni e scambi di amicizia nel reciproco rispetto.
Il Manzoni la definiva: Nobile sentimento di compassione attiva verso l'infelicità altrui, di solito promosso da una virtuosa inclinazione alla pietà o al perdono: avere m. di un povero infelice; Dio perdona tante cose, per un'opera di misericordia! La misericordia è un sentimento generato dalla compassione per la miseria altrui (morale o spirituale). Tale termine deriva dal latino misericors (genitivo misericordis) e da misereor (ho pietà) e cor -cordis (cuore). Il Vangelo, tra gli altri, riporta due forti esempi connessi alla misericordia, uno relativo ad una peccatrice "sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco" (Luca 7,36-50) e l'altro relativo ad un adultera che secondo l'arcaica tradizione avrebbe dovuto essere lapidata (Giov. 8,1-11).
Il CSLI ritiene che lo spirito del volontariato e degli interventi di protezione civile implichi pure la presenza di quella empatia verso gli altri che consente di meglio porsi in situazioni di fragilità e crisi individuali e sociali.
E’ un termine derivante dal latino caritas (benevolenza, affetto, sostantivo di carus, cioè caro, amato). “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.” (da 1 Lettera ai Corinzi, 13,1-13).
Questo principio è presente nelle religioni monoteiste ma anche nel Buddismo (Compassione) e nel Confucianesimo. Nella tradizione Cristiana è una delle virtù teologali.
Per il CSLI un atteggiamento di benevolenza verso gli altri dovrebbe sempre caratterizzare le azioni di volontariato che altrimenti assumono la caratteristica di fredda azione relazionale, priva di passione ed, appunto di caritas.
@fonte csli-italia