IL CSLI ABBRACCIA L'UCRAINA
- Ufficio Stampa
- 28 mar 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 29 mar 2022

Tre anni fa, nessuno avrebbe immaginato la tragedia della pandemia e meno che mai che nel 2022 avremmo assistito all’invasione armata di un territorio sovrano da parte di un altro.
Un susseguirsi di eventi che, se da un punto di vista religioso riporta alla mente i miti apocalittici della Bibbia, in senso pratico ha riportato alla luce la debolezza e la precarietà del genere umano, in tutti i sensi.
Il Corpo Italiano di San Lazzaro, dopo aver dato il proprio contributo durante i momenti più critici dell’emergenza COVID, si trova ora ad affrontare una nuova crisi internazionale che pur riguardando due nazioni, coinvolge il mondo intero in uno scenario di anacronistica e belligerante rivendicazione di territori.
Il nostro ente rappresenta a livello territoriale la Lazarus Union che, come ONG impegnata in ben 80 Paesi e già candidata al Nobel per il Dialogo tra i Popoli, non può esprimere un giudizio a livello politico sulle ragioni di tale aggressione ma nel momento che un qualsiasi evento cagioni stragi, povertà e la fuga della popolazione, è in dovere di intervenire a sostentamento di chi ha più bisogno: la gente, innocente e impotente vittima finale.

Sin da subito il Gruppo Romano del Corpo Italiano di San Lazzaro ha analizzato i possibili canali di invio di aiuti, scoprendo come molti di questi non garantissero l’arrivo a destinazione a causa della precaretà dei canali umanitari. Associazioni, parrocchie e tanta brava gente si stavano affidando a singoli individui o organizzazioni incapaci di tracciare e certificare la consegna di quanto donato. In modo particolare, restammo perplessi dalle molte donazioni di indumenti, assolutamente sconsigliate da istituzioni italiane e ucraine (ma accettate di buon grado da numerosi trasportatori) che invece caldeggiavano l’invio di generei alimentari e medicinali di primo soccorso. Non servendo il vestiario, quale utilizzo ne sarebbe stato fatto?

Per questo, grazie alla preziosa intermediazione di Halyna Pryshlyakivska -rappresentante dell’Ass. Ucraina Creativa APS- con l’Ambasciata Ucraina, nella persona del Consigliere Oleksandr Kapustin, siamo riusciti ad aprire un canale diretto e sicuro, a garanzia di tutti coloro che attraverso noi hanno voluto donare.
Parallelamente, la direttrice Ilaria Bartolotti ha voluto attivare alcuni contatti personali tra i quali: Giovanni Arcangeli, un imprenditore italiano a capo di un’azienda in Moldavia al confine con l’Ucraina, il quale ha subito risposto facendo da tramite con gli ospedali nella regione di Odessa, Belgorod-Dnestrovskij e al confine con Stefan Voda e Chisinau, permettendoci di ricevere le prime richieste di medicinali direttamente da questi ospedali in lingua ucraina;
Tetyana Ruzhytska e Irina Pogonina, che da tempo vivono in Italia (Irina per un po’ di tempo ha anche frequentato la nostra associazione) che hanno tradotto la prima parte delle richieste inviateci: a loro dobbiamo il primo contatto con Ucraina Creativa.

Il Corpo di San Lazzaro, ricevute tutte le garanzie, ha dunque avviato ufficialmente una raccolta di medicinali dedicati, di cibo ed aperto un conto fondi PayPal (con riferimento ad un conto corrente istituito appositamente dall’ambasciata).

Nella giornata del 5 Marzo nel quartiere romano di Mezzocammino, a seguito delle richieste da parte dei residenti, è stata aperto un punto di raccolta per alimenti, prodotti per l’igiene personale, biancheria intima nuova e cibo per animali (anche questo molto richiesto).
Per la raccolta coperte si sono offerte due tintorie di zona, che a loro spese le hanno sanificate e confezionate sottovuoto.

La Farmacia Mezzocammino, seguendo i continui aggiornamenti delle richieste da parte di Ucraina Creativa e dell’Ambasciata Ucraina, ha organizzato per il San Lazzaro le donazioni di materiale medico.
Ancora oggi, ogni sera i volontari passano per effettuare la raccolta, la suddivisione e lo stoccaggio.

Nella giornata dell’8 marzo è stata effettuata una prima consegna presso i magazzini dell’Ambasciata, temporaneamente ubicati nel centro della Protezione Civile della Regione Lazio in zona Ardeatina.
Questa prima spedizione comprendeva:
34 colli da 10 kg cadauno di materiale medico farmaceutico
52 colli alimenti generici in scatola e pronti da 25 Kg cadauno
7 colli alimenti per animali da 15 Kg cadauno
5 colli da 10 kg cadauno di abbigliamento intimo nuovo
3 colli con coperte sigillate
10 sacchi a pelo nuovi decathlon
100 coperte termiche nuove

Come saggiamente indicato dalla stessa Ambasciata Ucraina, questa situazione bellica non deve essere trattata come fosse un disastro naturale (evento unico cui segue il soccorso) ma come una vera emergenza umanitaria: evitare per quanto possibile il singolo corposo invio di materiale a fronte di più sensate spedizioni periodiche anche di portata inferiore ma costante (solitamente a cadenza quindicinale).

Il Corpo Italiano di San Lazzaro – Gruppo Civitas Romae- continua infatti la raccolta di beni di prima necessità contando su una forte quanto inaspettata sensibilità della popolazione italiana.
“Sono rimasto profondamente colpito dai racconti degli Ucraini in fuga e di coloro che svolgono un ruolo di intermediari con chi sopravvive ancora nel proprio Paese” -ha commentato il Capogruppo Assumma- “Commovente la vicenda di Halyna Pryshlyakivska che ha lasciato in Ucraina la figlia, soccorritrice volontaria. Noi stiamo facendo il possibile per aiutare in modo dignitoso profughi e rifugiati in Italia e nelle nazioni direttamente confinanti con gli scenari di guerra, ma sono preoccupato per come gli stati ospitanti riusciranno a gestire questa situazione nel tempo. Non è da escludere che presto la nostra azione umanitaria andrà indirizzata prevalentemente verso coloro che giungono qui da noi, piuttosto che intervenire all’estero. Ringrazio i colleghi volontari che sono impegnati in questa operazione, in primis la direttrice Ilaria Bartolotti la cui sensibilità e resistenza alla fatica stanno permettendo il successo del progetto di aiuti”.
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